Domenica 4 novembre, all’interno del quotidiano Il Giornale è comparsa una pagina nuova. Ribattezzata “Il Giornale Off”, si distingue dalle normali sezioni dedicate a cultura e spettacolo perché totalmente improntata su quell’offerta artistica, molto ricca in Italia ed anche di buona qualità, che viene però proposta in spazi e circuiti meno conosciuti ed è realizzata da “nomi” poco noti al grande pubblico.
Il nuovo progetto nasce da un’idea di Edoardo Sylos Labini. Attore ed autore teatrale, formatosi presso la scuola “Ribalte” di Garinei, ha debuttato in teatro nel 1995 a fianco di Alida Valli e Giustino Durano in “Questa sera si recita a soggetto” di L. Pirandello per la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Interprete di fiction e spot pubblicitari italiani, Sylos Labini diviene noto al grande pubblico in particolare vestendo i panni del personaggio di Andrea Gherardi nella soap opera Vivere. Nel 1999, con lo spettacolo “Rum e Vodka” dell’irlandese Conor McPherson, regia di Nicola Zavagli, sperimenta, riscuotendo grande successo, una particolare forma di intrattenimento teatrale in spazi non convenzionali e nei foyer, definita dalla critica Disco Teatro, mettendo in scena una consolle dj le cui sonorità interagiscono con gli attori; sulla scia di questa esperienza nasceranno molti dei suoi spettacoli seguenti.
In tanti anni di formazione e professione come attore, hai percorso un lungo cammino nel mondo del teatro ed in particolare con le realtà “off”. Per quella che è stata la tua esperienza, cosa vuol dire essere un artista fuori dai circuiti ufficiali?
In realtà ho cominciato la mia carriera con compagnie importanti, nelle stagioni ufficiali; dopo qualche anno di esperienza mi sono voluto affacciare al panorama off, perchè sentivo l’esigenza di mettere in scena qualcosa di mio, che nasceva da un’urgenza artistica più che da una logica di mercato.
I cartelloni “ufficiali” infatti, spesso vengono programmati secondo logiche, a mio avviso, vecchie e logore: si cerca un nome (o per così dire una ditta), un testo classico o commerciale, un regista conosciuto. Nel panorama off, invece, le scelte sono più di frequente dettate dal desiderio di mettere in scena un determinato testo, non di rassicurare gli abbonati con i soliti titoli.
Non ho nulla contro i classici ma chi produce e distribuisce il teatro in Italia potrebbe osare di più, inserendo in ogni stagione artisti meno noti con nuove proposte: così il mercato potrebbe prendere ossigeno anziché rimanere blindato nella stessa offerta nella quale, tra l’altro, è quasi impossibile entrare.
Con i tagli al Fus, poi, paradossalmente, qualche teatro che non ha più soldi si trova “costretto” a prendere spettacoli di minor richiamo e proprio allora si trova a contatto con novità interessanti.
Fino ad oggi, quanto spazio hai potuto riscontrare che la stampa “ufficiale” ha dato a queste realtà artistiche e teatrali?
La stampa generalmente non dedica alcuno spazio al panorama off a meno che non ci sia una firma importante che si innamora di un artista e in veste di “talent scout” lo scopre e decide di dargli visibilità ma sono casi sempre più rari. In realtà ormai sui quotidiani le sezioni dedicate alle vere e proprie recensioni in genere, sia di arte “classica” che “off” - sono quasi inesistenti, riservate a pochissimi grandi nomi.
Quando hai proposto la tua idea alla redazione de Il Giornale, come ha reagito? Alle tue idee ne sono seguite subito altre? I collaboratori del quotidiano che esperienza hanno con le realtà artistiche di cui si parla in questa nuova pagina dedicata?
Sallusti ne è stato entusiasta perché l’ha trovata un’idea nuova fresca; oggi come oggi i quotidiani sono dedicati quasi interamente alla guerra politica, ognuno deve difendere il proprio “orticello” e lo spazio dedicato alla cultura e l’arte è sempre di meno. Nel Giornale Off scrivono poi due firme come Groppali e Doninelli che vanno spesso nei teatri off ma non trovano poi, appunto, lo spazio per parlarne.
Credi che al pubblico di lettori del quotidiano Il Giornale interessi questa nuova proposta? Il fruitore medio di arte quanto conosce le realtà “off” secondo te?
Questo vuole essere proprio un punto di aggregazione per i fruitori di questa arte che sappiamo sono già tantissimi ma anche un ottimo punto di partenza per quel pubblico che ancora ne ignora o quasi l’esistenza e vorrebbe scoprire qualcosa di nuovo.
Che tipo di riscontro avete avuto con la prima uscita dello scordo 4 novembre?
Dopo la prima uscita ci sono arrivate moltissime e-mail da parte di artisti che si propongono e commenti assolutamente positivi. Ma ovviamente il progetto è ancora tutto in crescita e siamo molto ottimisti.
Laura Mancini